sabato 22 luglio 2006

IOME

E mi ritrovo in una parola, in un gesto, in un sorriso, in una lacrima. Guardami, guarda i miei occhi, puoi leggere dentro il disgusto? Puoi leggere l’insoddisfazione? Puoi leggere il dolore? Puoi leggere la volontà di chiuderli?
Dimmi che puoi farlo anche se non puoi, dimmi che vuoi farlo anche se non vuoi.
Dov’è la realtà?cos’è reale? Cos’è giusto?e perché ciò che rimane è ingiusto?
Cosa ha senso? Trovami il senso, trovami le risposte che mancano, mangia il mio disagio e rendimi libera.
Non ve lo dirò mai, non potrò dirvelo mai e per questo sarò sempre sporca, ingiusta, inopportuna. Ciò che odio: la sporcizia, l’ingiustizia, l’essere inopportuni.
Ciò che rifuggo da sempre è parte di me tramite voi, tramite te, tramite me.
Giocano loro, rincorrono la palla, gli altri guardano e ridono, qualcuno da qualche parte starà piangendo. Lo immagino con la sua sigaretta in una mano e la pistola nell’altra, lo immagino ferito, lo immagino dolorante, lo immagino senza più pensieri, libero, libero dalla schiavitù creata da noi stessi.
Chi siamo?dove andiamo?perchè siamo?
Perché cazzo non rispondete?
Dove siete?
Che volete fare di noi?
Quanto ancora il mio cuore dovrà penare per la ricerca di risposte a domande inquiete, credi davvero ci siano risposte?
Perché tutto quello per cui combatto ha sempre un colore sbiadito, perché per una volta le cose non possono andare come minchia vorrei che andassero, perché tutti mi amano solo nel modo in cui loro vogliono amarmi e mai nel modo in cui vorrei mi amassero?
Dove finisce l’oceano?
Perché mi chiedono di parlare se poi le mie parole spaventano?
Perché le mie parole hanno senso solo per me?
Perchè nessuno mi chiede mai se ho paura di me stessa?
Ci riempiamo la bocca di stronzate, ci riempiamo la bocca di stronzate, goccia su goccia, lacrima su lacrima; ci ritiriamo prima che diventino vita, prima che possano diventare ossigeno, prima che si possano trasformare in essenza.
Lasciatemi da sola, chissà che i miei pensieri si stanchino e mi lascino andare a dormire, lasciatemi ai miei 360 gradi e tenetevi i vostri 180.
Nascondetevi, nasconditi, tanto mi nascondo anch’io.
Perché nessuno mi chiede se ho paura di me stessa?
Credi davvero che sia facile convivere con cotanta agitazione, fermento, ansia, angoscia, malinconia?
Lo credi davvero?
Ti sbagli cazzo. Ti sbagli.
Non c’è nulla di piacevole nel tremare, non c’è nulla di piacevole nella morsa allo stomaco solo perché stai camminando, solo perché ieri hai visto qualcosa che ti ricorda oggi e che ti ricorderà domani.
No, non c’è nulla di piacevole nel sottile conforto di sentirsi meno stupidi, meno idioti, meno ignoranti. No, mi spiace disattendere i vostri pensieri ma non c’è un cazzo di piacevole.
Ridatemi la mia vita, toglietemi tutto questo e riempitemi di merda, guarderò qualcun altro rovinarsi la sua con inutili congetture planetarie.
Ridatemi la mia vita, ridatemi la vita di chi la mattina trova un senso ad alzarsi, ridatemi la vita di chi sa che domani ci sarà qualcosa per cui vale la pena vivere, ridatemi una vita del cazzo, una vita di merda, la vita più stupida che possiate darmi. Lasciatemi in pace, liberate il mio cervello, spogliatemi di questa malinconia, spogliatemi di questo male di vivere cazzo.
Ridatemi la mia vita e non chiedetemi nulla in cambio.
Ho già pagato.
IOME

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sembra che non si paghi mai abbastanza.
Non basta ancora.



Io leggo. Ti leggo. Ogni giorno. E questo non basta. Però c'è.


AMEN

Andrea Miceli Rovito ha detto...

Questione di ticket e more.
Prendine e prendine. Sfregio.

Io leggerò. ti leggerò. ogni giorno. e questo spero non basti.

Simone ha detto...

Ciao, passavo di qui e così ti ho lasciato un commento.
Interessante il tuo blog. Passa a trovarmi sul mio.

Ciao

Simone