venerdì 9 febbraio 2007

If I should fall to the field

Una qualsiasi forma nata da Ana Bagayan, che ti porta un mondo di suono quasi nuovo, quasi dimenticato. Lì, mi ricordo e lì mi riconosco. Steve Von Till e recupero il no sense. Stanza vuota di vetro placcato a nero. Un piccolo uomo, sempre quello, seduto nell’angolo buio tra il verde e il viola di un atmosfera familiare di onirica acustica nuova. Mi appartiene e non se ne và. Non può. Ancora Steve Von Till, che lacrima sulla mia postura malferma. Una scelta, un connubio, un ricordo, una mistificazione. Due mani, un sorriso, le grida, due occhi, le tue mani, le tue grida. Steve Von Till. La stanza nera. La pioggia. Solita posizione da piccolo uomo nell’angolo buio viola e verde. Una lama che trapassa il ricordo e quasi singhiozzo tra le note del fottuto Steve Von Till. E non posso farne a meno. Una chitarra nell’altro angolo della stanza. Emozione vomitata attraverso il mare che mi divide da questa (tua?) musica. Un pianto continuo. Incapacità nel gestire il vivido riflesso del divenire mio. E piango cazzo perché lo so fare e ne sono all’altezza.

Fanculo.

Steve Von Till. Fottuto chansonier maturo e sofferente. Amami nel dolore tuo e fammi certezza del suono tuo. Adorami con le tue certezze di svista verde e viola. Chiudimi nel delirio della stanza lasciami gridare lasciami supplicare lasciami qui nel mio angolo buio, lasciami nell’assurdo riflesso dell’oceano che mi divide da te. Legami dall’alto alla tua visione di pioggia incessante. Slegami dall’assurda inefficienza del quotidiano mio. Pregami di amare, il tutto riflesso e il mio.Lasciami con le mie paure di quello che temo di non potere non essere. Amami. Adorami. Liberami dal male. In me. E ne prego e ne chiedo.

Solo musica adesso la mia.

Seduto nell’angolo buio viola e verde della mia stanza ritrovata.

5 commenti:

Alessia ha detto...

ammetto la mia ignoranza,chi è steve von trill?illuminami mio prode cavaliere

Platone (il falso) ha detto...

non so se la seto solo io, ma in questa stanza ritrovata c'è puzza d'amore stagioato. Non aprire la finestra, grazie.

Andrea Miceli Rovito ha detto...

O sua maestaaaade...Steve Von Till è uno fra i tanti,la sua musica mi ha semplicemente risorto.
Matte...sto chiuso nella mia vecchia stanza di sempre...amore stagionato,piccola follia e rincorsa di sensi. ti devo passare il resto.

Anonimo ha detto...

Felice di esser stato trovato.
Giro silenziosamente negli spazi di vita altrui, io.Lasciando scie di lumaca.Di quelle che riflettono alla luce del sole.Leggo.Rubo.Penso. Faccio questo.Un giro di link ti avrà portato nel mio spazio liquido.
Ti avevo già letto e avevo già sfogliato i tuoi album di foto..continuerò a farlo. Buona giornata..

Platone (il falso) ha detto...

andre...
ieri notte scrivevo un pò e steve von till correva.... forse un pò monotono, ma davvero suggestivo