venerdì 15 settembre 2006

Have you reconcilied with God?

Tutto questo è così debole. E fragile. E non capisco più niente. Mi continuo a perdere. Ciclica la perdizione. Non mi trovo più. Salto e affondo.
Non ci credi ai surrogati dei sensi.
Non ci devi credere.
Se vuoi sentirla una cosa. Non ci devi credere.
Se vuoi essere autentico. Non devi crederci.
Sbatto la testa su quel muro che mi divide in 2. Risuona la storia dei sensi. E del mare. Della sua salsedine in aria. E la sento. Ti giuro. La sento. Credimi. È sempre la stessa.
Non siamo mai andati al mare.
Sbatto la testa perché quella storia del surrogato proprio non mi va giù. Sbatto la testa, fino a spaccarmela, perché è storia di terzi. E mi rode l’anima.
Non siamo mai andati al mare. E adesso mi chiedo perché.
Bisogna essere più forti del destino.
La domanda è la stessa.
So la risposta.
Sai. La. Risposta.
Tutto questo è così debole. E inutile.
Non sei ignorante. Non sei malato. Educami ad essere corretto (in ogni crimine). Educami ad essere scorretto (in ogni crimine). Tu che puoi. Tu che sai. Tu che vuoi. Tu che dai.

Vorrei. Andare. Al. Mare.
Adesso.

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