martedì 19 settembre 2006

Perchè leggi Montale?


Fluisce fra te e me sul belvedere un chiarore subacqueo che deforma col profilo dei colli anche il tuo viso.Sta in un fondo sfuggevole, reciso da te ogni gesto tuo; entra senz’orma, e sparisce, nel mezzo che ricolma ogni solco e si chiude sul tuo passo:con me tu qui, dentro quest’aria scesaa sigillare il torpore dei massi.
Ed io riverso nel potere che grava attorno, cedo al sortilegio di non riconoscere di me più nulla fuor di me; s’io levo appena il braccio, mi si fa diverso l’atto, si spezza su un cristallo, ignota e impallidita sua memoria, e il gesto già più non m’appartiene;se parlo, ascolto quella voce attonito, scendere alla sua gamma più remota o spenta all’aria che non la sostiene.
Tale nel punto che resiste all’ultima consunzione del giorno dura lo smarrimento; poi un soffio risolleva le valli in un frenetico moto e deriva dalle fronde un tinnulo suono che si disperde tra rapide fumate e i primi lumi disegnano gli scali.
... le parole tra noi leggere cadono. Ti guardo in un molle riverbero. Non so se ti conosco; so che mai diviso fui da te come accade in questo tardo ritorno. Pochi istanti hanno bruciato tutto di noi: fuorchè due volti, due maschere che s’incidono, sforzate di un sorriso.
-Perchè leggi Montale?
-Ma sai, non sò. Viene da sè.
-Viene da sè...

1 commento:

Nerò ha detto...

Questa foto è stupenda!