martedì 5 settembre 2006

So hard to say goodbye

E sono già sette. E ancora non riesco a capire come si possa e si debba andare oltre. Mi riempio della tua risata sai. Era strana e la gente ti prendeva quasi in giro, perché per quanto era vera era troppo forte e rumorosa. era di cuore. È strano sai. Continua a risuonarmi in testa. Ancora e ancora. e ti ricordo così. E subito mi viene quel ricordo di…bho, saranno passati 8 anni, dio, ero una ragazzino. Li a Caporosa, lo so che te ne ricordi, il mio primo campo, la mia prima esperienza di livello. Non avevo molta voglia di stare li, Maria ti ricordi, non era venuta, e la mia presenza mi sembrava assolutamente fuori logica. Eravamo sul letto a castello e mi raccontavi storie che adesso mi mordo a sangue per essermele dimenticate. Ricordi quelle lotte con i cuscini? picchiavi talmente forte che mi hai fatto cadere dal letto, una delle tante botte prese in testa. Ma chi se ne frega…altre risate di gusto quelle. Se ci penso mi sembra passata una vita intera. E quando mi hai dato dell’idiota per essermi andato a lavare i capelli dopo mangiato augurandomi una congestione, che stronza, che strano Lù, mi trovo qui a scriverti ma lo so già che sai quello che leggerai…sembra assurdo e non riesco a crederci. Penso, adesso mi sveglio e non è successo niente, chiamo Laura chiedo di te e mi dirà che come al solito sei in mezzo a mille problemi ma che sei felice e che stai bene. Sai una cosa che non ti ho mai detto?che sei molto bella. Mi piaci tanto, è vero.
Ti vedo a malmenare Don Enrico o vestita da idiota sempre in uno di quei campi. E ti vedo vestita di bianco il primo Giugno. Cazzo Lù come sei bella.
Ah ti ricordi l’ultima volta a Caporosa? Io, te, Fabri ed Eugenio, vicino al fuoco, la vecchia generazione di giovani con me in mezzo…ti ricordi, cazzo che risate, a voi non vi calcolava più nessuno e abbiamo fatto la prova se ero io ad attirare le ragazze del gruppo…vi spostavate voi tre e non succedeva niente, mi alzavo io e loro mi seguivano, e voi tre come vi incazzavate…mamma che risate, lo so che te lo ricordi e ovunque tu sia adesso starai ridendo come sei solita fare, con quella risata così strana che cazzo non voglio per nulla al mondo dimenticare.
Fabrizio ed Eugenio…sono annientati. Anche loro, sono molto, molto incazzati.
Sette giorni fa per una legge divina per me assolutamente impossibile da giustificare sei andata via. E si che si è pregato, e si che si è sperato. Lù, sono oggi sette giorni. E non si riesce a prendere nuova aria che possa farci consapevoli che non ti si vedrà più in viso e quella risata cazzo…in testa, si, in testa. L’ultima volta che mi hai parlato era al tuo matrimonio, quel primo giugno così bagnato che sembrava veramente una presa per il culo. Mai tanta pioggia. Mi sono pure ammalato qualche giorno dopo. Porca miseria. Mi hai chiesto se avevo aggiunto altri piercing ai miei. No Lù sono sempre quattro. E te lo potevi mettere uno in più. E dai non fare la pesante. Mamma come sei bella vestita di bianco ed Emilio per la prima volta vestito così elegante…non credevo potesse essere possibile una visione del genere.

Andre, dimmi pà, Lucia…cosa?non ce l’ha fatta…

Me lo ha detto papà sai…Ciro era già andato via e mamma anche. Me lo ha detto papà e non pensavo me lo dicesse così. Bho di crudo…mi è sembrato ingiusto, quasi volgare. Io ho chiamato Mela, si lo so che lo sai, ma sto facendo mente locale a quelle ore.

Lucia non ce l’ha fatta…Lù? E adesso? Dove sei?

Almeno a te lo avrà spiegato il motivo per cui ti ha voluto con se. Io sono incazzato, molti di noi lo sono. Non penso di essere una di quelle persone a cui si può dire, ma doveva andare così, no sticazzi, assolutamente. Mi viene da piangere ancora. Pensavo di aver finito le mie lacrime.
Non mi sembra vero, Lù.
E quell’angelo fottuto…quel cazzo di dio incensato pronto ad acclamazioni popolari…no non mi sta più bene. Doveva intervenire e non mi si deve dire che è prova di fede. Io penso di averla persa. La mia fede. La stavo perdendo, l’ho persa sette giorni fa, alle 5 del mattino. Tu mi sarai contro in questo momento, ma Lù proprio non riesco a dare un senso il più lontano logico possibile. Aspettavo un gesto, una presenza che potesse in qualche modo farmi render conto del disegno che ti avvolgeva, di cui eri attrice inconsapevole.
Sono passati sette giorni,
Lucia non ce l’ha fatta.
Dio il sangue ancora è caldo e scorre lento. Hai perso senso.
Carne e sangue.

Mi dispiace così tanto…




5 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao,sono entrata per sbaglio nel tuo blog e ho cominciato a leggere so hard to say goodbye.................bè,lascia che ti dica una cosa......è un'atra stronzata quella che ti raccontano sul tempo che riesce ad alleviare il dolore ecc ecc,passeranno altri giorni e ancora e ancora e alla fine saranno anni ma il colore del dolore sbiadisce soltanto un pò,forse alla fine si ritrova la strada per ridere di gusto inseguendo un suono e una musica che è nella tua testa.....come si dice?si tiene solo il buono???
una spiegazione non ci sarà mai....

Anonimo ha detto...

Non c'è logica o spiegazione. Non c'è verso di trovarla. E non è questione di giustiza o ingiustizia.
La verità è che è inutile pensare di star meno male. E' troppo grande, troppo brutto, troppo forte quello che le è capitato. Stordisce. E' una botta in testa. E' stato un pugno nello stomaco. Duro e violento. E non passerà il senso di ingiustizia, la rabbia, la ribellione. Non passerà.
Che si fa?
Si va avanti. In un modo o nell'altro. Si arranca, si cerca di non pensare, ci si butta nello studio forsennato e disperato, come al solito.
Niente di diverso dal solito, ma un buco nero dentro. Sembra difficile anche respirare certe volte. Ma andiamo avanti, in un modo o nell'altro.
Penso solo che se è difficile per me, per chi l'ha davvero amata sia impossibile. E adesso, sì, prego. Ancora, di nuovo. Per loro, perchè se non sono capace a stargli vicino, pregare ancora lo so fare...

Anonimo ha detto...

Ciao... è passata una settimana da quel mio rientro in Italia tanto desiderato... sì, lo avevo immaginato tante volte durante il mese di agosto e mai una volta, pur sapendo, ho pensato di dover piangere davanti la tomba di una sorella di vita... Lucia e Filo sono le sorelle che mi sono scelto o che forse Dio ha voluto che mi scegliessi... non so. Questi 7 giorni sono stati interminabili in quanto ho attreversato defferenti stati d'animo. Il fatto di non aver condiviso il mio dolore con altri, perché in viaggio, ha reso i tre giorni successivi al mio rientro deleteri. Tutti gli amici erano già ad una soglia diversa di dolore... a me veniva da piangere, un pianto di dolore, di sofferenza fisica ma anche di rabbia. Anch'io in quei giorni non capivo, forse ancora non capisco, anzi certamente ancora non capisco e probabilmente mai capirò il motivo di un tale sacrificio. Sai non credo sia necessario del tempo per stare meglio, forse il tempo può solo servire a ridimensionare la forte emotività che sto vivendo in questi momenti, ma il suo ricordo mi verrà sempre in mente portando con se un profondo senso di vuoto e solitudine. Domenica però è successo qualcosa di inspiegabile, non so se è una mia forzatura per soffrire di meno, ma l'incontro con Emilio, casuale a saniello, dopo aver parlato con don Enrico (incontro voluto non per confessarmi ma per condividere il mio dolore con un'altra persona umanamente vicino a Lulù), mi ha rasserenato. Non fraintendermi, ogni secondo penso a lei e mi manca non sai quando... avrei voluto dirgli tante altre cose ed anche i sensi di colpa sono tanti. Però da quel momento sto pensando alle cose a cui lei teneva di più... la fede in Dio, l'amore per Emilio e per i suoi amici più cari. Da questa consapevolezza, sono partito a razzo... ho ripreso a pregare, a fatica, ma ogni volta pur arrabbiandomi con Dio per tutto questo, chiedo a Lulù di sostenemi... poi Emilio... è sempre nei miei pensieri ed ormai sono indelebili nella mia mente le parole di Lucia che ogni qualvolta era impegnata per un campo chiedeva sempre ad i suoi amici di non lasciare Milio solo, di chiamarlo e di stare con lui... e questo farò finché non mi manderà via a calci. E poi gli amici, mai come questi giorni ho bisogno di stare con loro... è come se avessi la foga di recuperare il tempo perso. Lulù era così con noi e credo che lo continuerà a fare anche ora.
Ciao Lu' ti voglio bene

Anonimo ha detto...

speravo non te ne ricordassi di quella storia di 8 anni fa

Anonimo ha detto...

Immaginavo di trovare un pensiero su Lù... ricordo ancora quell'ultimo campo a
Caporosa.. ricordo il famoso falò...:-)
Sorridi Andrea... Lucia l'ha fatto, ha accettato la morte con serenità e si è
preparata al grande trapasso... forza e coraggio, Lù ci guarda da lassù..ed è
con noi sempre...:-)